Nell’immaginario collettivo, c’è ancora l’idea che superare una certa soglia di proteine nella dieta, influenzi negativamente la funzionalità renale, anche nelle persone sane. L’argomento, sotto altri aspetti, è già stato trattato su questo blog, ma dato che nel limite del possibile, noi dell’alimentazione consapevole, desideriamo tenervi aggiornati, vedremo cosa sostiene uno studio pubblicato proprio in questi giorni, su una delle riviste scientifiche più importanti al mondo.
Sul The Journal of Nutrition, il 1 novembre 2018, è apparsa una revisione degli articoli scientifici pubblicati in relazione al rapporto tra assunzione di proteine e funzionalità renale. L’obbiettivo dei ricercatori era fare chiarezza su quella che spesso è una opinione comune, che una certa assunzione di proteine fosse deleteria per i reni. Infatti, la premessa su cui si basa l’articolo è appunto che, le diete a più alto contenuto proteico sono raccomandate per diversi motivi, tra cui la mitigazione della sarcopenia, ma i loro effetti sulla funzione renale non sono chiari. Questa meta-analisi è stata condotta per determinare l’effetto del contenuto proteico sulla funzionalità renale negli adulti sani.
Vediamo innanzi tutto quale valore è stato preso in considerazione dai ricercatori per determinare la funzionalità renale.
Il GFR – Velocità di Filtrazione Glomerulare (Glomerular Filtration Rate) è il miglior esame per misurare la funzionalità del rene o per determinare lo stadio di malattia renale. I reni filtrano circa 200 litri di sangue al giorno e producono 2 litri di urina. Questo valore si riferisce alla quantità di sangue che viene filtrato dai glomeruli al minuto che sono la fitta rete di capillari arteriosi deputati appunto alla filtrazione del sangue. Se il valore di GFR è basso, il rene non sta lavorando bene come dovrebbe. Prima si rileva un deterioramento della funzione renale, migliori sono le possibilità di rallentare o fermare la progressione della malattia. La valutazione della GFR può inoltre aiutare il medico a capire il livello di malattia renale e a pianificare il trattamento migliore. I valori possono variare a seconda dell’età. Tuttavia, in linea generale, sono in media attestati tra i 90-120 mL/min. Più il valore scende, più c’è rischio o danno renale.
A questo punto i ricercatori hanno condotto una revisione sistematica e una meta-analisi di studi clinici comparativi di diete con alto contenuto proteico, usando come riferimento diete con oltre 1,5 g di proteine per kg di peso corporeo, quindi oltre le canoniche raccomandate di 1 g per Kg di peso corporeo.
La conclusione di tutti gli studi analizzati, secondo i ricercatori indica che l’assunzione di diete proteiche non influenza negativamente la funzione renale sul GFR negli adulti sani. Qualunque sia la vostra situazione attual,e se dovete valutare un cambio di alimentazione, appoggiatevi a professionisti che sono aggiornati su queste ricerche scientifiche.
Riferimento
https://academic.oup.com/jn/article-abstract/148/11/1760/5153345?redirectedFrom=fulltext
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